Lo sciopero generale del 18 marzo scorso ha scommesso generosamente sul conflitto sociale in un momento storico in cui il conflitto sociale è stato sostituito dalla guerra molecolare dei poveri contro i poveri con i media che guidano la caccia contro gli immigrati, i rom, i fannulloni, i drogati, i nuovi capri espiatori di una società sempre più impoverita e avvelenata. In un contesto del genere era facile prevedere, come aveva fatto Claudio Strambi sulle pagine di UN, che a scioperare il 18 marzo sarebbe stata una minoranza di lavoratori, una minoranza combattiva, ma molto ridotta. Anche perchè il silenzio dei media sullo sciopero del 18 è stato pressoché totale come in poche altre occasioni, neanche il Manifesto vi ha dedicato un piccolo articolo. Le scommesse azzardate, però, a volte riescono a portare a risultati sorprendenti. E’ quello che è successo a Pisa dove lo sciopero generale ha avuto l’adesione di oltre il 50% dei lavoratori della locale azienda degli autobus, con la soppressione di moltissime corse soprattutto extraurbane, al punto che per quasi tutta la giornata è stato praticamente impossibile arrivare da Pisa a Pontedera con i mezzi pubblici (data anche la grossa adesione allo sciopero nelle Ferrovie). La notizia (che è stata pubblicata con risalto dai quotidiani locali subito il giorno dopo) ha sorpreso anche i compagni pisani visto che alla CTT (l’azienda di trasporti locali) non sono presenti nè la CUB né l’USI né il Si.Cobas nè gli altri sindacati che avevano indetto lo sciopero del 18. I lavoratori dell’azienda sono però da tempo in agitazione contro la dirigenza che li costringe a lavorare sotto organico costringendoli a turni massacranti e molti di loro hanno evidentemente colto la giornata del 18 come momento di lotta in attesa dello sciopero aziendale indetto da tutti i sindacati che ci dovrebbe essere nelle prossime settimane.
Parlando con alcuni di loro abbiamo appreso con piacere che a questa decisione ha contribuito anche il fatto di aver visto la città tappezzata dagli adesivi in formato XL del Circolo Anarchico di Vicolo Del Tidi che invitavano allo sciopero e di aver assistito al presidio organizzato da “le Anarchiche e gli Anarchici Toscani” e animato dalla presenza tra gli altri dell’instancabile Colby, il segretario nazionale dell’USI, tenuto nella centrale Piazza Garibaldi da dove transitano gran parte dei bus urbani.
Insomma, le scommesse azzardate a volte riescono e sotto la cenere continua a covare il conflitto sociale. Se vogliamo risvegliarlo, è ora di organizzarsi, come dicevano gli anarcosindacalisti dell’IWW.
robertino